Il respiro della libertà storia vera del film

Il respiro della libertà storia vera ? La nuova miniserie proposta su Rai 2 si divide tra il genere romantico e storico. I fatti sono ambientati negli anni Cinquanta, esattamente nella città tedesca di Kaltenstein. Marie è una giovane contadina tedesca, che vive a Kaltenstein, una piccola città invasa dagli americani. Attende ormai da anni il ritorno del suo fidanzato, Sigfried, prigioniero in Russia, e fratello della sua migliore amica, Erika, una ragazza disinibita. La sua visione della vita inizia però a cambiare quando fa la conoscenza di George Washington, un giovane soldato di colore. Il respiro della libertà si ispira a fatti realmente accaduti ?
Il respiro della libertà storia vera, di cosa parla il film
Erika Strumm è la figlia del sindaco di Kaltenstein. Accetta con positività la presenza degli americani, ma la sua amica Marie Kastner ha qualche dubbio al riguardo. La sua famiglia è sull’orlo del fallimento, soprattutto quando il raccolto viene distrutto da un’esercitazione militare e il loro terreno viene utilizzato per un ospedale. Marie cerca così aiuto agli americani e ottiene un lavoro come governante nella villa del colonnello McCoy. Qui conosce il soldato afroamericano George Washington, il quale le offre un risarcimento per il raccolto perso dalla sua famiglia. Erika e George si innamorano, oltre ogni confine e barriera della guerra
Il respiro della libertà storia vera, Erika Strumm e George Washington sono esistiti realmente ?
Il respiro della libertà è tratto da una storia vera accaduta nel 1950. Gli americani schierarono i loro soldati in Germania nel corso della Guerra Fredda. Tutto si incentra sulla rapporto e la collisione tra i tedeschi e gli americani. Anche se Erika Strumm e George Washington non sono realmente esistiti, la loro storia d’amore vuole dare un messaggio morale e di risposta al razzismo vissuto in quell’epoca. Sicuramente, sono nate coppie interraziali proprio come quella di Marie e George, che purtroppo dovevano nascondere il sentimento per non essere sentenziati e talvolta condannati.