Nostalgia testo della canzone di Blanco, ascolta e guarda il video musicale

Nostalgia testo della nuova canzone di Blanco

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È uscito oggi, nella mezzanotte tra il 2 e il 3 giugno, la nuova attesissima canzone di Blanchito “Nostalgia”. Reduce dalla vittoria di Sanremo insieme a Mahmood con Brividi e dalla partecipazione all’Eurovision, il giovanissimo artista italiano torna con un nuovo singolo pronto a conquistare l’estate con il Blu Celeste Tour. Leggi il testo di Nostalgia, ascolta e guarda il video musicale.

Nostalgia canzone di Blanco, testo e significato VIDEO

Blanchito babe, Michelangelo. Mettimi le ali, ah. Ti vorrei comprare come se fossi una bambola, ti vorrei curare ogni ferita che ti sanguina, a costo di rischiare di cadere in una trappola. E ricordarmi di te solo per quel che abbiam fatto senza più provare amore
Tutto quel che ci siam detti senza più provare amore. E arrivare a litigare fino a stare male. E me ne andrei, ma non potrei scordarti. Per i tuoi occhi color mare, color mare. Vuoti da colmare, da colmare, vuoi colmarli col sеsso, vuoi farlo adesso. Fino a non sentir più me stеsso, fino all’eccesso. Ti ho detto che non posso stare senza di te, che manderei tutto senza di te. Senza di te, ma ho nostalgia, ia, perché sei come casa mia, ia, Ti ho detto che non posso stare senza di te, che manderei tutto a * senza di te, senza di te, ma ho nostalgia, ia. Perché sei come casa mia, ia.

Quante, quante cose devi dirmi ancora? E sono giorni che non torni e, sì, te ne fotti. Che ti voglio qui che mi affronti e mi prendi a schiaffi. E lasci da parte l’orgoglio mentre io ci riprovo. Vuoi una notte da fuoco e mi rinnamoro di te. Per i tuoi occhi color mare, color mare, vuoti da colmare, da colmare, vuoi colmarli col sesso, vuoi farlo adesso. Fino a non sentir più me stesso, fino all’eccesso.  E dico: “Dio, perdonami”, Ne ho diciassette sulle spalle, e sono nato peccatore, cresciuto in mezzo ai campi. Tanto da dirti se hai libera un’ ora, se ci sei. Se no mi arrangio da solo. Faccio un casino che poi scende il cielo, dal cielo sereno viene una tempesta, mi chiudo in casa mischiando amore e violenza, graffi dai piedi alla testa, ci spiano dalla finestra.

Non so cos’ho, sai mi devo sfogare, Blanco, sai lo devo capire, Blanco. E ascoltare, ascoltare, ascoltare, immerso nel mare calmo. Niente qui sembra calmo, lasciar parlare, parlare, parlare, come un bambino che parla col padre, nel buio di un cammino lento, corro scalzo sopra il pavimento, neanche più so cosa sento. In un tunnel gelato nella mia testa, sto più giù di prima. Chiedo venia ancora, almeno tregua. Chiedo perdono, non so star buono, in ogni modo. Tra partire, disperare, non ho più tempo per questo. Scrivo, ma non lo rileggo, poi non mi reggo in piedi e non mi vedi. Sarà, sarà un’altra notte, in mente mille cose, in mezzo tra le note, con il mio liquore, capocciate al muro, un sigaro sul letto, con un tacco al petto pronto per morire, come un martire, col mio savoir-faire, ciò che voglio poi l’ottengo, ma con te non fa effetto.

S’il-vous-plait rispondi. Mi serve un appiglio o la fede, mi serve un figlio o solo stare bene, sul ciglio di strada emozioni vere. Vuoi la mia rabbia, non la puoi avere, ti urlo in faccia per piacere. Dove mi porti, dove mi porto, neanche io so. Sembra un inizio senza una fine, senza un stop, come la nebbia perso nel bianco senza un ricordo, come un boato, ma di silenzio, forse son morto. Dio perdonami, sono il nemico di me stesso. Nella mia mente, nel mio complesso, con qualche vizio che mi hai concesso. Perdonami, perdonami, perdonami.

Blog di Alberto Fuschi

Giornalista iscritto presso l'Ordine Nazionale dei Giornalisti. Blog Magazine: Piper Spettacolo Italiano