Tolo Tolo recensione di Alberto Fuschi. Checco Zalone e il suo nuovo Luca Medici tra risate e parodie contro il razzismo (foto spoiler)

Ora potete chiamarlo Luca Medici. Eccolo il nuovo Checco Zalone, tra risate e verità contro l’odio e il razzismo sempre più diffuso nel nostro paese. Parodie irresistibili di nessun colore politico. Non si ride soltanto a crepapelle, Checco Zalone mostra un lato mai visto prima. Non si tratta di facili moralismi, ma di satira che fa riflettere, che fa sorridere anche chi non la pensa come lui. Zalone regala le sue consuete parodie musicali, l’omaggio a l’Italia di Mino Reitano, Mussolini sbeffeggiato a dovere, il brutto e soprattutto il bello che non vediamo dall’Africa. Pierfrancesco Zalone è un imprenditore fallito che rifiuta il reddito di cittadinanza. Fugge in Kenya dal suo amico Oumar (Souleymane Sylla) che poi lo tradirà quasi giustamente per la sua causa di sopravvivenza. Incontrerà Maurizio Bousso, il protagonista del video “Immigrato”, presente soltanto in qualche cameo con la maglia di Totti della Roma campione d’Italia. Poi un percorso lunghissimo, il suo amore africano mancato (Manda Tourè) e l’affetto del figlio adottivo, il piccolo bambino che pronuncia “Tolo Tolo”. Checco Zalone torna in Italia dopo un percorso tortuoso nei luoghi più cupi dell’Africa. Un sognatore che vuole sbarcare in Liechtenstein per evadere le tasse dopo che la sua famiglia immersa dai suoi debiti lo vuole morto. I casi saranno trattati da Enrico Mentana, Massimo Giletti e TV Murgia di Spinazzola, paese d’origine di Pierfrancesco. La prima opera da regista di Checco Zalone è totalmente diversa delle altre. Non è uno scherzo, aspettatevi un Checco più maturo che però non ha messo da parte la sua nota verve comica. E attenzione,il nuovo Luca Medici” è riuscito anche a far commuovere.