È morto a 93 anni il maestro Andrea Camilleri

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Ci ha lasciato all’età di 93 anni Andrea Camilleri. Da circa un mese all’Ospedale Santo Spirito di Roma, lo scrittore siciliano è morto intorno alle 8.30 di questa mattina. Lo chiamavano tutti maestro ma lui non amava farsi chiamare così. Lo racconta Maurizio De Giovanni che quando lo incontrò la prima volta gli disse «Maestro, io Andrea mi chiamo».

Attore, sceneggiatore, regista e insegnante italiano. Andrea Camilleri ha cominciato la carriera da scrittore nel 1978. In quell’anno scrisse “Il corso delle cose” pubblicato gratuitamente un decennio prima con una casa editrice a pagamento. I primi anni furono difficili, un cammino quasi tortuoso. Ma dopo 12 anni di pausa, il suo talento letterario stava per essere giustamente riconosciuto grazie soprattutto alla sua tenacia. Da 0 a 60.000 copie vendute, Andrea Camilleri con più di 100 romanzi è diventato il simbolo della letteratura italiana del ‘900.

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foto di "Il Commissario Ricciardi - La Serie"

Il Commissario Montalbano un successo letterario e televisivo

Andrea Camilleri è stato il padre del personaggio letterario che ha fatto innamorare l’Italia intera. Il Commissario Montalbano non è soltanto un successo letterario, nel 1999 è diventata una delle fiction italiane più amate e seguite di sempre con ascolti record che superano ogni volta la soglia del 40%. Camilleri si è legato  fraternamente all’interprete di Montalbano, Luca Zingaretti. Un lungo messaggio di addio dal profilo Instagram dell’attore romano 

«E alla fine mi hai spiazzato ancora una volta e ci hai lasciato. Nonostante le notizie sempre più tragiche, ho sperato fino all’ultimo che aprissi gli occhi e ci apostrofassi con una delle tue frasi, tutte da ascoltare, tutte da conservare.
E invece è arrivato il momento di ricordare. Di cercare le parole per spiegare chi sarà per sempre per me Andrea Camilleri. Un Maestro prima di tutto, un uomo fedele al suo pensiero sempre leale, sempre dalla parte della verita’ che ha raccontato tutti noi e il nostro paese.
Mancherai. È inevitabile, è doveroso. Per la tua statura artistica, culturale, intellettuale e soprattutto umana.
Le tue parole resteranno sempre con la stessa semplicità e con l’immensa generosità e saggezza con cui le hai condivise, da mente libera e superba quale sei. Ma soprattutto mancherai a me perché in tutti questi anni meravigliosi in cui ho incrociato la mia vita con quella del commissario, mi sei stato amico. Ho avuto la strana sensazione che bastasse un tuo tratto di penna a cambiare la mia vita. 
Ho vissuto accanto a te, nel tuo mondo, quello che avevi creato, quello che ti apparteneva perché uno scrittore non può che riportare se stesso nelle cose che scrive. E ho imparato tantissimo. Il rispetto per le persone, tutte, per se stessi, e per le persone deboli. Perchè il tuo commissario è così che la pensa. A volerti bene no. Quello già sapevo farlo dai tempi dell’accademia, quando non ci trattavi da allievi, ma piuttosto da colleghi. Ho imparato che il valore delle persone non c’entra nulla con quello che guadagnano, con le posizioni che ricoprono, con i titoli che adornano il loro cognome: le persone si valutano per quello che sono. Adesso te ne vai e mi lasci con un senso incolmabile di vuoto, ma so che ogni volta che dirò, anche da solo, nella mia testa, “Montalbano sono!” dovunque te ne sia andato sorriderai sornione, magari fumandoti una sigaretta e facendomi l’occhiolino in segno di intesa, come l’ultima volta che ci siamo visti a Siracusa.
Addio maestro e amico, la terra ti sia lieve! Tuo Luca

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E alla fine mi hai spiazzato ancora una volta e ci hai lasciato. Nonostante le notizie sempre più tragiche, ho sperato fino all’ultimo che aprissi gli occhi e ci apostrofassi con una delle tue frasi, tutte da ascoltare, tutte da conservare. E invece è arrivato il momento di ricordare. Di cercare le parole per spiegare chi sarà per sempre per me Andrea Camilleri. Un Maestro prima di tutto, un uomo fedele al suo pensiero sempre leale, sempre dalla parte della verita' che ha raccontato tutti noi e il nostro paese. Mancherai. È inevitabile, è doveroso. Per la tua statura artistica, culturale, intellettuale e soprattutto umana. Le tue parole resteranno sempre con la stessa semplicità e con l'immensa generosità e saggezza con cui le hai condivise, da mente libera e superba quale sei. Ma soprattutto mancherai a me perché in tutti questi anni meravigliosi in cui ho incrociato la mia vita con quella del commissario, mi sei stato amico. Ho avuto la strana sensazione che bastasse un tuo tratto di penna a cambiare la mia vita. Ho vissuto accanto a te, nel tuo mondo, quello che avevi creato, quello che ti apparteneva perché uno scrittore non può che riportare se stesso nelle cose che scrive. E ho imparato tantissimo. Il rispetto per le persone, tutte, per se stessi, e per le persone deboli. Perchè il tuo commissario è così che la pensa. A volerti bene no. Quello già sapevo farlo dai tempi dell’accademia, quando non ci trattavi da allievi, ma piuttosto da colleghi. Ho imparato che il valore delle persone non c’entra nulla con quello che guadagnano, con le posizioni che ricoprono, con i titoli che adornano il loro cognome: le persone si valutano per quello che sono. Adesso te ne vai e mi lasci con un senso incolmabile di vuoto, ma so che ogni volta che dirò, anche da solo, nella mia testa, “Montalbano sono!” dovunque te ne sia andato sorriderai sornione, magari fumandoti una sigaretta e facendomi l’occhiolino in segno di intesa, come l’ultima volta che ci siamo visti a Siracusa. Addio maestro e amico, la terra ti sia lieve! Tuo Luca

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Maurizio De Giovanni «Quando avranno finito di parlare male di Camilleri, lui sarà studiato ancora nelle scuole»

Andrea Camilleri era una persona stimata dai suoi stessi colleghi. Uno su tutti, Maurizio De Giovanni uno degli autori più seguiti del momento che durante il ricovero di Camilleri ha espresso un pensiero di affetto in una mia intervista esclusiva «Il mio cuore è con Andrea, un maestro inarrivabile che lascerà il segno»Nello stesso intervento, De Giovanni ha attaccato Feltri per le disgustose affermazioni pubblicate su Libero «Quando avranno finito di parlare male di Camilleri, lui sarà studiato ancora nelle scuole». (VEDI L’INTERVISTA COMPLETA QUI)

«Incontrarti è stato meraviglioso. Ascoltarti era meraviglioso. Leggerti è meraviglioso. Ricordarti sarà meraviglioso. Perderti oggi è terribile. Ciao, mio fantastico Maestro di sogno. Ti voglio tanto bene» il saluto di De Giovanni dal suo profilo social ufficiale.
 

 

Alberto Fuschi

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Blog di Alberto Fuschi

Giornalista iscritto presso l'Ordine Nazionale dei Giornalisti. Blog Magazine: Piper Spettacolo Italiano

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