Uno scherzo del destino per due grandezze dello spettacolo italiano
È giunta questa mattina la triste notizia della morte di Franco Zeffirelli. Il regista fiorentino è deceduto a Roma all’età di 96 anni dopo una brutta malattia. Con oltre 60 anni di lavoro, la passione per Shakspeare e la guida di Luchino Visconti è diventato uno dei volti più rappresentativi dello spettacolo italiano nel mondo.

Regista, sceneggiatore, attore ma anche politico e amico fraterno di Silvio Berlusconi. Franco Zeffirelli ha ricevuto 5 David, un Nastro D’Argento, 2 Bafta e 2 Emmy Awards susseguiti da una ventina di riconoscimenti vari provenienti pure dallo Stato Italiano come il “Grand’Ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana” nel 1977 , la Medaglia d’Oro ai benemeriti della Cultura e dell’Arte nel 2003 e quello consegnatoli a Londra nel novembre del 2004 “Cavaliere Commendatore dell’Ordine dell’Impero Brittanico”.
Le sue due opere più note “Romeo e Giulietta” (1969) e “La Traviata” (1983) sono state candidate all’Oscar.

La polemica con Sordi

Zeffirelli ha esordito nel cinema italiano con Camping nel 1957 fino all’ultima opera “Omaggio a Roma” nel 2009 che ha generato svariate polemiche. Una su tutte l’inspiegabile assenza di Alberto Sordi nel suo docufilm. «Per me non è una star internazionale, è stato un fenomeno esclusivamente nazionale, nulla a che vedere con Mastroianni e Magnani riconosciuti universalmente» disse all’epoca Zeffirelli. Una frase che fece male a tutti e che forse non capiremo mai. Nel giorno del ricordo di Alberto Sordi, 15 giugno 1920, è andato via Franco Zeffirelli, 15 giugno 2019. Uno scherzo del destino, chiamatelo come volete. Resta il fatto che amici o no e incomprensioni a parte, Zeffirelli e Sordi rimarranno per sempre due eterne grandezze dello spettacolo italiano.
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