Detecting l'Allieva, la serie tv di Rai 1 con Alessandra Mastronardi e Lino Guanciale è stata oggetto di una speciale conferenza stampa all’Università Gabriele D’Annunzio di Pescara
Detecting l’Allieva, lezione organizzata dal gruppo di ricerca della Link Campus University, ha aperto oggi la 6a edizione dell’International Crime Fiction Association all’Università Gabriele d’Annunzio (Ud’A) Chieti-Pescara. Presso la sede di viale Pindaro a Pescara, i 4 docenti Valentina Re, Massimo Coviello, Elisa Mandelli e Marica Spalletta hanno spiegato accuratamente il fenomeno de l’Allieva, passando dal successo letterario di Alessia Gazzola a quello televisivo di Rai 1.

L'Allieva unisce il genere rosa con quello crime
Alice Allevi è un caso più unico che raro nella tradizionale fiction italiana. È differente dai format di successo provenienti dal nostro paese come ad esempio la Porta Rossa, Don Matteo, Gomorra o Non Uccidere e supera per completezza quelli internazionali come Kay Scarpetta, Miss Marple o Jessica Fletcher de “La Signora in Giallo”per via delle storyline che uniscono i casi investigativi con quelli romantici della protagonista.

L'Allieva la forza dei social, Vogliamo l'Allieva 3 fenomeno social
Il punto di forza principale de l’Allieva sono i social. Soltanto l’ultima puntata della seconda stagione ha generato ben 30.000 Tweet. I top hashtag durante la messa in onda della seconda stagione sono stati: #lallieva (960); #lallieva2 (128); #cc (95); #teamcc (69); #teamarthur (63).
Mix esplosivo che comprende oltre al genere “giallo-rosa” anche l’interazione della persona con il personaggio. Il merito maggiore va attribuito a Lino Guanciale capace di connettere CC e LG con il pubblico grazie ai video divertenti sui suoi profili social. A questo si aggiunge la campagna social #NelleScarpediAlice e #SulleTraccediYukino dell’attrice giapponese Jun Ichikawa. Un altro caso straordinario è quello creato dalle fan desiderose della terza stagione. #VogliamolAllieva3 ha generato ad Aprile oltre 12.000 Tweet (leggi l’articolo qui). Tra richieste e speranze si è aggiunta anche una lezione nella prestigiosa Università Gabriele d’Annunzio di Pescara-Chieti. Siamo sicuri che la Rai farà a meno di un prodotto così prezioso?
Alberto Fuschi












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